Liturgia dei Miserabili – recensioni 3

Liturgia dei Miserabili

NELL’ATTESA

2 Luglio 2007

 

DA Dalle rovine della mente la costruzione d’un mondo di senso compiuto

di Maurizio Crispi

 

Il 12 giugno è stato proiettato in anteprima a Palermo, presso il cinema Lubitsch, il cortometraggio Liturgia dei miserabili, ideato e diretto da Rino Marino, un medico psichiatra certamente ‘anomalo’, perché la sua vera anima è quella di attore e regista di teatro e, adesso, anche di cinema. (…)

Con una formazione di base riguardante il teatro (attraverso l’apprendimento del metodo di Jerzi Grotowski, rivoluzionario del teatro ‘povero’, di quello espressivo di Konstantin Stanislavskij, ma anche della poetica del Living Theater), ha iniziato da tempo a lavorare con i pazienti psichiatrici in carico ai servizi pubblici e alle strutture convenzionate del suo territorio (vive, quando non è in tournée, a Castelvetrano), credendo fermamente nell’applicazione della teatroterapia, fondata sull’impegno di pazienti psichici nell’attività di teatro, soprattutto con l’obiettivo di farli lavorare -attraverso l’apprendimento dei fondamenti della recitazione- sull’empowerment e sul miglioramento del senso d’auto-efficacia, ma anche sollecitando -per mezzo dei successi e dei riconoscimenti oggettivi conseguiti- la sperimentazione dell’auto-gratificazione e l’uscita da una condizione di marginalità sociale attraverso l’apprendimento di competenze nuove, semplicemente essendo sé stessi e, contestualmente, imparando a dare un valore positivo alla propria disabilità che così viene ad essere trasformata in risorsa. (…)

‘’C’è in Liturgia dei miserabili la modernità e la suggestione della tragedia shakespiriana- ha detto Napoli- in cui Amleto quando il vento soffia da nord ovest è folle, ma parla da savio quando il vento soffia da sud’’, come a dire che la follia non è un fatto intrinseco e assoluto, ma dipende dal contesto e dal momento, una manifestazione in se stessa fluida e metamorfica.

Il corto suscita indubbiamente forti emozioni. Alcune scene contengono una forte simbologia, come l’aquilone che rappresenta la speranza e l’ascesa, ma anche la fragilità dell’uomo sottoposto al vento delle passioni. La colonna sonora è risultata straordinaria: ci sono i suoni del vento e del silenzio. La scelta del colore è stata quella iconica e simbolizzante del bianco-nero, mentre lo scenario prevalente è quello di rovine, mura fatiscenti, campi incolti, insomma paesaggi essenziali e scarni al cui interno interagiscono i ‘miserabili’ erranti alla ricerca di un possibile riscatto.

 

 

 

 

LA TECNICA DELLA SCUOLA

luglio 2007

 

Da ‘Liturgia dei miserabili’: in un film il disagio relazionale si fa arte

di Sara Favarò

 

Liturgia dei miserabili, questo il titolo del film di Rino Marino, medico psichiatra e non solo. Un film in bianco e nero dove s’intersecano storie ‘dissimili’ dalla ‘normalità’: una donna che dondola amorevole un bambino di paglia, intonando dolci nenie, un vagabondo con una piccola carriola colma di rami secchi che attraversa il film, dall’inizio fino alla fine, cercando un fiammifero, emblema di quella luce interiore che è guida della vita di ognuno.

Nella scena finale il viandante percorrerà una strada nei cui lembi si notano distintamente due focolai, potrebbe attingere da lì il ‘fuoco’, ma lui procede alla ricerca del ‘suo’ fuoco.

Sono tanti i ‘vissuti’ messi in scena, ed ognuno di loro è nel contempo rappresentazione di disagio relazionale ed anche metodo di cura, conosciuto come drammaterapia. (…)

Liturgia dei Miserabili – recensioni 3ultima modifica: 2010-05-28T22:54:00+02:00da filmalieno
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