Orapronobis, 21 maggio 2013 (Forte Fanfulla, Roma) – recensione di Simone Nebbia

532155_484902111559493_2060018643_n (1).jpg“Quando è giunto invece un messaggio con oggetto «parabole a sorpresa», in pochi s’immaginavano che la sorpresa fosse vera, oltre il gioco usato per promuovere uno spettacolo tecnicamente fuori stagione. E invece di sorpresa si tratta, per questo Ora-pronobis della Compagnia Marino/Ferracane, già vincitori del Premio della Critica al Dante Cappelletti 2010 con Ferrovecchio, che bisogna affrettarsi a vedere perché in scena ancora per due sole serate. Questo nuovo testo del trapanese Rino Marino, psichiatra che da questa pratica relazionale trae la sua ricerca teatrale, è un monologo in dialogo con un fantoccio muto, seduto di spalle “l’eccellenza” di pezza impersona il potere ecclesiastico con l’efficacia visuale dell’immobilità, di fronte alla quale un uomo dolente cerca di mediare prostrazione e rivendicazione con una preghiera tormentata e triste; l’uomo è Fabrizio Ferracane, trapanese anch’egli e attore nascosto al grande pubblico ma di grande intensità, capace di innescare sentimenti profondi con la violenza tragica della miseria. La scelta di linguaggio, che caratterizza la compagnia e questo spettacolo, è un siciliano arcaico in cui forte si avverte l’evocazione della sofferenza popolare speculare al sacrificio del Cristo, ad esempio attraverso la presenza dell’uomo drappeggiato a lutto su una striminzita croce di legno lato alla scena, sovrastata da un sipario rosso come una cascata di porpora cardinalizia. La musicalità della lingua e il talento d’incarnazione di Ferracane legano, attraverso un sogno, le due sezioni del testo: la prima in dialogo filosofico e astratto, la seconda di elementi più concreti che narra una storia di angoscia quotidiana; in entrambe è dunque il carattere di un arcaismo che si separa dalla sinonimia all’antico e rivela elementi assoluti, di ogni tempo. Esce di scena, la croce, nella parte finale, ma le mani dell’uomo non mentono e in esse, nel loro sollevarsi e mostrarsi, c’è l’innocenza sacrificale di cui ha coscienza – fra i viventi – soltanto l’essere umano.”

Simone Nebbia

http://www.teatroecritica.net/2013/05/il-forte-fanfulla-chiude-in-bellezza-le-sue-parabole-fra-i-sanpietrini

Orapronobis, 21 maggio 2013 (Forte Fanfulla, Roma) – recensione di Simone Nebbiaultima modifica: 2013-05-23T15:13:00+02:00da filmalieno
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