IL VIAGGIO DI MALOMBRA – Recensione di Eliana L. Napoli

SUKAKAIFA      in collaborazione con la Film Commission Regione Siciliana

   

IL VIAGGIO DI MALOMBRA

Un film di Rino Marino

Fonte Giornale di Sicilia 16 aprile 2012

Il viaggio di Malombra

Regia, soggetto e sceneggiatura Rino Marino

Scene e costumi Rino Marino

Fotografia Vincenzo Agate

Musiche Lelio Giannetto e Alessandro Librio

Interpreti Liborio Maggio, Salvo Terruso, Nando Bagnasco,Luigi Maria Burruano

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E’ un singolare regista Rino Marino. Pagine su pagine del suo straordinario curriculum ci restituiscono il ritratto di un uomo non  comune, dai poliedrici interessi e dalle molteplici attività. Psichiatra ma anche attore, regista teatrale e drammaturgo egli stesso, saggista e autore di film dei quali cura personalmente soggetto, sceneggiatura e regia, Rino Marino riesce a conciliare felicemente il rigore scientifico e l’impegno della professione di psichiatra con la vocazione artistica, con l’amore per la rappresentazione, il teatro prima di tutto, con la sua funzione eminentemente catartica e liberatoria, ma anche il cinema con la sua magia e la possibilità di esprimere e rappresentare l’inesprimibile.

E la “drammaterapia” a cui ha dedicato con ottimi risultati anni di studio e di sperimentazione è il terreno ideale d’incontro e di sintesi fra le aspirazioni dell’artista e l’impegno professionale del terapeuta. In quest’ambito si muove il suo secondo film, primo affascinante lungometraggio che segue al non meno intenso e poetico “breve metraggio” Liturgia dei miserabili. E possiamo già parlare di una sua personale, inconfondibile cifra stilistica. Il viaggio di Malombra infatti è una sorta di ideale proseguimento del primo, ancora un discorso rarefatto e metaforico sull’uomo e sulla solitudine esistenziale. Il vagabondo e il barbone di quel primo film che si muovono attraverso una campagna arcaica e atemporale, sono fratelli e sodali del solitario, stralunato Malombra che in quello stesso splendido contesto si trascina zoppicante  in un viaggio  periglioso ed interminabile, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che possa sottrarlo al suo disagio interiore e restituire un senso ed un costrutto al suo smarrimento esistenziale.“Pellegrino” di una moderna allegoria cristiana,dolente e perplesso davanti a un Crocefisso quasi cancellato dal tempo e dall’incuria del prete distratto  e dei “musicanti del Calvario”, vagabondo di un ideale “teatro dell’assurdo”, assieme a Michele detto Avugghia un guitto, sorta di alter ego, che lo accompagna per un tratto, cercherà invano di realizzare il sogno di una rappresentazione teatrale, autore in cerca di “personaggi”. Nel sonno Malombra sperimenta la “follia del sogno” e il “sogno della follia”. Volti, sussurri e grida che emergono dalle profondità dell’inconscio.  E lungo il surreale percorso incontra individui strani a volte amichevoli come il “bottegaio delle cose perdute” o “l’uomo e la donna dei pulcini”, altre minacciose ed inquietanti come il “marchese di Montefiorito”, singolari come il “mandriano dell’Iliade” un pastore che recita un monologo in greco antico, o grottesche come Sancisuca (un memorabile “assolo” di Luigi Maria Burruano) sorta di impresario teatrale col suo campionario di fenomeni da baraccone. E al tramonto il cerchio si chiude. Un Malombra, vecchio e stanco, prossimo alla fine, ritrova il Malombra  bambino che esplorando il mondo si confronta col “cavaliere della luna”, una presenza positiva, rasserenante. “Il viaggio di Malombra” è un film singolare, di sottile fascino, impreziosito da una fotografia di rara forza pittorica, sottolineato da una colonna sonora elegante e pertinente, che usa il dialetto nei rarefatti dialoghi per la sua musicalità arcaica e straniante. Una favola dolente e metaforica sulla vita e sull’uomo. Ma anche, per le finalità terapeutiche dell’operazione (quasi tutti gli attori, bravissimi, sono  pazienti psichiatrici) efficace via d’uscita dagli abissi dell’ isolamento e della marginalità sociale, verso la consapevolezza di sé e la possibile integrazione.  

Eliana L. Napoli

IL VIAGGIO DI MALOMBRA – Recensione di Eliana L. Napoliultima modifica: 2012-04-18T00:34:00+02:00da filmalieno
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